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Daniele Coccia Paifelman, Poeta Operaio


Daniele Coccia Paifelman: Dal Muro del Canto ai Montelupo, passando per i versi e il progetto solista. Tante storie in una sola voce! Chi è oggi Daniele?

Ciao Michele e a chiunque ci leggerà. Chi sono oggi? Per rispondere a questa domanda, voglio raccontare questo aneddoto: nel 2015 incontrai Sigaro della Banda Bassotti sul palco dello Strike. Io ero coi Montelupo, lui ospite di un amico comune, il cantautore Filippo Andreani. Sigaro mi disse che prima o poi sarebbe arrivata una Major a farmi la corte per la mia (a detta sua) bella voce e avrei lasciato quei posti e quelle realtà. Mi piace ricordare a me stesso, e sarebbe bello poterlo dire anche a lui, che io sono ancora orgogliosamente un operaio e che questo mi dà da vivere. Naturalmente dedico i miei pensieri quasi costantemente alle mie passioni musicali, alla produzione di testi o poesie e al barcamenarmi tra diversi progetti cercando di dare il meglio e senza ripetermi, migliorare.
La tua ricerca artistica negli anni ha volto lo sguardo all’altra faccia della Luna; la dark side che porti nei tuoi testi, quanto pensi di averla esplorata?
Sto molto a mio agio in penombra, questo logos ideale è un porto certo, il mio habitat naturale, un avamposto da cui attaccare essendo quasi invulnerabile. Sono votato alla luce e aspiro ad essa, ma frequento i sotterranei. Mi piace capovolgere la tua domanda interrogandomi su quanto invece ho esplorato il lato lucente della luna. Credo che questo processo sia in atto da qualche anno e che al momento, se c’è qualcosa di buono in quello che sto facendo, vada rintracciato proprio nei contrasti che gli spiragli di luce creano nel buio.
I rumori della provincia romana, il disordine urbano, sono da sempre un fulcro della tua produzione artistica. A cosa mira il tuo prossimo passo nel kaos?
Sto ultimando i testi per il sesto disco del Muro del Canto che uscirà a novembre 2024. Abbiamo attraversato da poco tempo una rivoluzione piuttosto importante all’interno della formazione e siamo alle prese con nuovi entusiasmi e con le prossime canzoni. Con i Montelupo invece registriamo il secondo canzoniere anarchico. Ci vorrà del tempo perché, nel frattempo, stiamo suonando dal vivo per promuovere la ristampa del primo disco. Ho raccolto una ventina di nuove poesie e ne ho recuperate alcune che si erano nascoste. Grazie dell‘intervista, spero interessi a qualcuno.