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Torna il Red Bull 64 Bars a Scampia

Torna il Red Bull 64 Bars a Scampia: il ritorno del rap alle origini

 

Per il terzo anno consecutivo, le Vele di Scampia hanno fatto da sfondo all’evento firmato Red Bull che celebra il rap italiano, riportandolo nelle periferie. Concludendo così una trilogia iniziata nel 2021, quest’edizione ha illuminato di nuova luce piazza Ciro Esposito a Secondigliano.

Anticipato da un pre-show condotto da Wad (conduttore di Radio Deejay) e arricchito dalle performance di giovani artisti originari della periferia napoletana, venerdì 4 ottobre si è tenuta la terza edizione di Red Bull 64 Bars Live. Dal 2021, questo evento ha ospitato artisti del calibro di Marracash, Ernia, Fabri Fibra, Madame, Noyz Narcos, Lazza e molti altri grandi protagonisti della scena italiana, mantenendo come presenza fissa l’artista napoletano Geolier, che a Secondigliano è nato e cresciuto.

Uno spettacolo diviso in 3 atti

In questa edizione, i protagonisti sono stati Kid Yugi, Massimo Pericolo, Tony Effe, Artie 5ive e Guè, accompagnati dai suoni del produttore partenopeo Dat Boi Dee.

Lo spettacolo, diviso in tre atti, si è aperto con l’esibizione di Guè sulle note di “Venezuela”, uno dei suoi 64 bars più iconici. Vestito di bianco e lontano dal palco principale, Guè ha dato il via allo show, quasi come una benedizione.

Subito dopo, Dat Boi Dee si è posizionato dietro la console, seguito da un corpo di ballo che ha accompagnato i mashup dei brani più famosi del format, preparando il pubblico per l’inizio dello spettacolo.

 

I ATTO

A rompere il ghiaccio, o meglio, a rompere una teca di vetro, ci ha pensato Kid Yugi, uno degli artisti più attesi della serata. Ha trasformato l’emozione in energia, caricando tutta Scampia sulle note del suo 64 bars e altri successi. Ha chiuso il suo set con “Massafghanistan”, promettendo di tornare presto, magari accompagnato da qualche collega.
Subito dopo, Massimo Pericolo ha portato Brebbia a Napoli, arrivando sul palco sospeso su un’altalena. Ha regalato al pubblico due 64 bars e hit come “Money Love” e “Non Parlarmi”. Una menzione speciale va a “7 miliardi”, il brano che ha fatto saltare tutta la piazza e che dal 2019 è il suo marchio di fabbrica.
È poi il turno di Tony Effe, il “principino di Roma Centro”, che ha portato per la prima volta live il brano che lo ha reso protagonista di gossip con Fedez e Nicky Savage. Anche se vocalmente il più debole della line-up, ha comunque spaccato con hit iconiche.
Penultimo a esibirsi, Artie 5ive, che insieme a Kid Yugi è stato uno degli artisti più forti di questo primo atto. Il pubblico di Scampia gli ha tributato cinque stelle per una performance impeccabile, dimostrando che non è più un emergente, ma pronto a diventare una stella del rap.
Infine, Guè ha chiuso la prima parte dello spettacolo, facendo il suo ingresso trionfale, consapevole di essere il GOAT del rap italiano. “Lamborghini” e “Ragazzo d’oro” sono stati i pezzi centrali della setlist, ma la sua esibizione non poteva chiudersi meglio che con “Brivido”, portato in scena con grande intensità.

II ATTO

Il secondo atto si apre con l’ingresso trionfale di Nello Taver, che viene accolto sul palco su un trono con uno scettro in mano, conquistando tutta piazza Ciro Esposito.
Questo atto è dedicato alla cultura napoletana e, oltre a Nello Taver, ha visto salire sul palco Lele Blade e Young Snapp, preparando il pubblico per il terzo e ultimo atto.
Non è mancato il momento del “Chain”, durante il quale i protagonisti della line-up si sono esibiti in feat con ospiti speciali. Tra le sorprese, Rose Villain è tornata sul palco di Scampia insieme a Tony Effe e Guè con i brani “Michelle Pfeiffer” e “Come un tuono”.
Guè e Tony Effe si sono alternati con Kid Yugi e Artie 5ive, portando il lato commerciale del rap, mentre Guè e Massimo Pericolo hanno fatto esplodere la piazza con “Need u 2night”. Infine, Guè e Artie 5ive hanno presentato “Milano Testarossa”.

 

III ATTO

A dare inizio al terzo e ultimo atto è stato Geolier, direttamente dalle Vele. Con un monologo emozionante, ha raccontato cosa significa davvero periferia, degrado e disagio, prima di correre sul palco per infiammare la piazza.
Giocando in casa, Geolier ha dimostrato ancora una volta di essere una stella, prima con “Campioni d’Italia” e poi portando sul palco gli SLF e Poison Beatz.
Fumi, fuochi d’artificio e un’atmosfera mozzafiato hanno chiuso questo evento rap dell’anno. Che sia una trilogia conclusa o che continuerà negli anni a venire, una cosa è certa: il rap, almeno per una sera, è tornato alle sue origini. Niente ritornelli, niente eccessi, solo storie raccontate chiuse in 64 barre.

 

 

 

Articolo di Marta De Matteis