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Noi siamo leggenda: il fantasy in Italia può funzionare?!

Noi siamo leggenda: il fantasy in Italia può funzionare?

Il fantasy, nelle produzioni cinematografiche e televisive italiane, è sempre stato un genere
poco rappresentato e molto raramente è riuscito a catturare l’attenzione e il favore di
critica e pubblico (grande eccezione il film “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele
Mainetti, con Claudio Santamaria e Luca Marinelli.) Per questo motivo “Noi Siamo
Leggenda”, serie tv prodotta da Rai Fiction e Fabula Pictures in collaborazione con Prime
Video ed ideata da Valerio D’Annunzio e Paolo Terraciano, rappresenta una vera sfida
nel panorama italiano, un prodotto televisivo che desidera sorpassare i clichè e le
rappresentazioni ormai standardizzate dalle classiche fiction televisive. Diretta da Carmine
Elia, già noto per aver essere stato il regista della prima stagione di Mare fuori, la serie
conta nel cast anche Nicolas Maupas, Valentina Romani e Giacomo Giorgio, tre volti storici
dell’omonima serie. La narrazione si incentra sulle vicende di un gruppo di ragazzi
dotati di poteri sovrannaturali, strizzando l’occhio a celebri teen drama statunitensi
come Buffy L’Ammazzavampiri e Teen Wolf, in cui la trama intrecciava la
rappresentazione delle difficoltà e dei cambiamenti dell’età adolescenziale con l’elemento
fantasy. I poteri che i ragazzi acquisiscono, nel corso degli episodi, non rappresentano solo
un elemento per far progredire la trama, ma sono la metafora evidente di un disagio
che ognuno di loro si porta dentro. Massimo (interpretato dal bravissimo Emanuele Maria
Di Stefano) perde la madre e si ritrova a vivere con la zia (Claudia Pandolfi) , con la quale
ha un rapporto ostile: la rabbia che lo divora è resa evidente quando il ragazzo scopre che,
nei suoi attacchi d’ira, può fondere metalli attraverso il potere del fuoco. Lin (Giulia Lin),
ragazza d’origine cinese dal carattere timido ed insicuro, osserva con invidia la sorella
maggiore molto più avvenente di lei e la compagna di classe Sara(Beatrice Vendramin) fino
a quando non scoprirà di poter mutare il suo aspetto a piacimento, mentre Greta (Sofya
Gershevich), divorata dal senso di colpa per non essere riuscita a salvare il fratello prima
che quest’ultimo finisse in coma, possiede il dono di tornare indietro nel tempo, anche se
solo di un minuto, ogni volta che si pente amaramente di una scelta presa. Trovano spazio
anche i migliori amici di Massimo Andrea (Milo Rouseel), ragazzo nato con una
malformazione cardiaca, e Marco (Giulio Pranno) con i loro rispettivi fratelli Nicola
(Giacomo Giorgio),ragazzo popolare dal cuore segretamente tenero, e la ribelle Viola
(Margherita Aresti). Ottima l’interpretazione di Nicolas Maupas nei panni di Jean, un
ragazzo sensibile ed introverso che si è appena trasferito nella scuola frequentata dai
protagonisti. I superpoteri, per ogni ragazzo, rappresentano un elemento nuovo e
travolgente, difficile da controllare, esattamente come le insicurezze da cui hanno origine.
La scrittura costruisce un racconto corale in cui l’aspetto emotivo prende il sopravvento
sull’azione: l’obbiettivo dei primi episodi è quello di lasciar scoprire al pubblico tutti i
personaggi sia primari sia secondari (anche i genitori dei ragazzi sono spesso al centro
delle vicende), e far comprendere le emozioni e le motivazioni di ognuno di loro. La scena
si sviluppa prevalentemente in una Roma dall’aria fortemente underground, tra edifici
asettici e strade dai colori spenti. Tale scelta evidenzia un forte contrasto tra l’emotività
dirompente dei protagonisti e la città ostile e fredda in cui si ritrovano a vivere. “Siamo
fiori in mezzo al cemento, un punto perso in questa città” canta il rapper Nashley nel
brano “Uno come noi” (feat. Matteo Buzzanca), scelto come sigla d’apertura della serie. Nei
primi episodi, disponibili su Amazon Prime e Rai Play, non ci sono stati grossi eventi o
eccessivi stravolgimenti della trama e bisognerà aspettare i successivi appuntamenti per

vedere quali pieghe prenderà la storia. Per ora, le premesse sono ottime: la serie si
conferma come un prodotto valido ed intelligente, capace di ispirarsi a prodotti
internazionali senza risultare eccessivamente artificioso e troppo lontano dalle produzioni
italiane, ed offre un ritratto onesto e senza pietismo delle difficoltà e delle sfide che si
affrontano durante l’età adolescenziale.
E’ possibile guardare la serie tutti i mercoledì in prima serata su Rai 2, oppure
recuperare gli episodi su Prime Video o Rai Play.

Articolo a cura di Arianna Gnasso.