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“La violenza narrata dalle donne: il narratore può cambiare la trama di un racconto?”

Nel giorno di Sabato 25 novembre 2023 si è svolto al Malo Glitter Bar, nuovo locale in zona
Pigneto punto di riferimento per la comunità queer, il talk “La violenza narrata dalle donne: il
narratore può cambiare la trama di un racconto?” ideato e condotto da Beatrice Sampaolo e
con ospiti: Eva Pevarello, musicista, producer e cantante, ha iniziato il suo percorso artistico
formando una band interamente al femminile chiamata “Le quote rosa” con la quale si è
esibita per diversi anni in tutto il Veneto.
Flavia Restivo, politologa, digital strategist e divulgatrice. Tra le maggiori promotrici in
Italia dell’introduzione dell’Educazione sessuo-affettiva nelle scuole e ideatrice di una
petizione online riguardante questo tema, la quale ha avuto un riscontro molto positivo.
Vera Santillo, autrice del podcast “Protagoniste”, in cui vengono affrontati racconti di donne
che si ispirano ad esperienze dirette o indirette e che intendono trasmettere all’ascoltatore
l’importanza nell’affrontare questi temi.
Prima di iniziare l’intervista vera e propria analizzando le varie esperienze degli ospiti
presenti, si è fatta un’introduzione sul concetto di parità di genere e sulla sua nascita,
dibattendo sul valore che le ospiti attribuiscono ad esso.
Entrando nel vivo dell’intervista si è parlato delle diverse attribuzioni che vengono date ad un
uomo che ha commesso un reato di genere, definendolo “mostro”, “bestia” ecc… arrivando a
disumanizzare così il colpevole dell’omicidio che altro non è che un uomo come tanti. La
soluzione a cui si è arrivati, di cui Flavia Restivo ne fa le veci, è quella di introdurre sin dalle
scuole elementari l’educazione sessuo-affettiva, ovvero un approccio educativo che mira a
sviluppare la capacità di comprendere, esprimere e gestire le proprie emozioni e quelle altrui
in modo efficace.
Successivamente si è approfondito l’argomento parlando nello specifico degli stereotipi di
genere presenti nel mondo della musica, ambito di cui fa parte Eva Pevarello. La moderatrice
del talk, Beatrice Sampaolo, ha raccontato che diversi anni fa il mestiere di “cantautrice” non
fosse quasi mai attribuito alle donne, bensì si tendeva a identificarle più come “interpreti”,
dinamica che Eva ha confermato esistere ancora oggi.
Proseguendo si è affrontata come tematica quella degli ultimi femminicidi accaduti in Italia, i
quali, forse, hanno iniziato a far aprire gli occhi sull’importanza dell’introduzione
dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole Italiane, argomento già trattato nelle scuole
europee.

Volti al termine dell’intervista alle ospiti, sono stati accolti due interventi dal pubblico: il
primo è stato da parte di un uomo, il quale ha sostenuto che in quasi tutti i contesti lavorativi,
ma soprattutto nelle testate giornalistiche, i ruoli di maggior rilievo vengono ricoperti da
uomini che hanno avuto un’educazione patriarcale con conseguenza di una narrazione
distorta e sbagliata di ogni forma di violenza sulle donne. che si riflette sui prodotti
giornalistici come ad esempio titoli di giornali in cui viene disumanizzato il colpevole di
femminicidio.
Il secondo intervento dal pubblico è stato fatto da una ragazza, la quale ha puntato
l’attenzione sulla competizione che spesso avviene tra le donne, in particolare in ambito
lavorativo, dovuta al fatto che quest’ultime venendo valorizzate sempre meno sviluppano un
arrivismo tossico, anche a costo di ostacolare il percorso lavorativo delle stesse.
In conclusione da quanto emerso dalle ospiti, il modo più efficace per evitare che le
generazioni future crescano con un’educazione di stampo patriarcale, come la nostra, è quello
di introdurre nelle scuole italiane l’educazione sessuo-affettiva; mentre per quanto riguarda le
generazioni passate sarebbe opportuno affrontare tematiche di questo genere in qualsiasi
contesto possibile, in modo tale da rieducarli ad una società in cui la parità di genere è alla
base.

Articolo a cura di Elisa Biagi e Carlotta Moretti.