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Rimbambimenti, il gioco crudele di Cosentino

Al Teatro Basilica di Roma è attualmente in scena Rimbambimenti, di e con Andrea Cosentino, prodotto da Cranpi e con la partecipazione di Lorenzo Lemme (meglio noto al pubblico come Lepre) che firma la drammaturgia sonora.

La direzione del Teatro Basilica, affidata a Daniela Giovannetti e Alessandro Di Murro, sembra essere entrata finalmente nel vivo della sua proposta artistica. Andrea Cosentino traghetta il pubblico nel mese della primavera con una pièce di raro potere catartico.

Tutto nasce da un’intuizione che ha del geniale: accostare la fisica quantistica al morbo di Alzheimer. Cosentino gioca in scena (mostrando di divertirsi di gusto) con i paradossi della fisica posteinsteiniana nella cornice di un improbabile TEDx e le défaillance della memoria di un fisico molto anziano. Al di là delle facili definizioni concettuali, che inquadrano Cosentino un esponente della ‘non-scuola romana’, lo spettacolo deve molto al teatro di figura e alle abilità clownesche dell’artista.

La perdita della memoria e la vecchiaia sono dispositivi drammaturgici efficaci nella conduzione di un viaggio che dalla teoria delle stringhe porta lo spettatore all’Odissea in uno spazio che non conosce passato, né futuro, ma un incessante, claustrofobico presente. Gomitolo di percorsi e scelte irreversibili, il tempo è tutto qui e ora. Noi lo indossiamo come una marionetta, crediamo di averlo in pugno insieme ai nostri ricordi e progetti, mentre non siamo che onde e vibrazioni terrestri dotati di immaginazione e memoria cerebrale.

Tutto è reale ma niente è concreto, la massa cui siamo affezionati fino alla fine della nostra vita non esiste. Uscendo da teatro, la desolazione di Piazza San Giovanni è lo schiaffo di  una storia che non corre in linea retta, si perde tra i ‘Rimbambimenti‘ di chi la fa vibrare.

Ascolta l’intervista in radio.

Articolo di Serena Spanò 


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