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MOLD: Le larve diventano mosche

Abbiamo fatto qualche domanda ai MOLD, un duo emergente originario di Teramo, riguardo il loro nuovo EP uscito il 24 maggio 2024 sulle piattaforme streaming.

È uscito da poco il vostro primo EP, “Le larve diventano mosche”, cosa volete trasmettere con questo progetto e perché la scelta di questo titolo?

LE LARVE DIVENTANO MOSCHE” nasce un anno fa, in seguito ad una vicenda piuttosto banale, ma che ci ha rovinato più di qualche giorno: decine e decine di larve di mosca si sono schiuse nella nostra spazzatura, invadendo la nostra casa (vi lascio immaginare la puzza).
Da qui Aurelio (dominvs) ha concepito la frase che dà il nome all’EP ed è un po’ il mantra del progetto e della title track “MOSCHE” .
Il disco racconta il nostro percorso di evoluzione personale e spirituale, che si conclude con un misero miglioramento della condizione di partenza, il concetto si può ben capire leggendo il titolo stesso dell’EP: “due larve che riescono a diventare mosche tramite un marcio e brutale processo evolutivo, ma che dovranno faticare ancora un bel po’ (si spera non troppo) per raggiungere lo stadio finale di farfalle pulite e profumate”.

 

Vi chiamate Mold, ovvero muffa in inglese, cosa significa per voi questo nome, e quanta muffa c’è in questo EP?

Il nome “mold“, come avrete bene intuito, prende spunto dal nostro rapporto particolare con il cibo e l’immondizia. L’idea è quella di scardinare la concezione pulita, mainstream, della musica pop (intesa come plastica/spazzatura) attraverso sperimentazione, crossover non scontati e stralci del nostro vissuto, in parole povere cerchiamo di immaginare come suonerebbe la musica se potesse ammuffire come fa il cibo, figo no?
Quanto a sporcizia, questo lavoro è decisamente il più ammuffito finora. Anche la traccia meno grezza (vivere.) è il frutto di diversi “errori” e di brutture che rompono le regole convenzionali, vi consiglio di portarvi un paio di fazzoletti nel caso decideste di ascoltarla perché in quanto a depressione a sto giro ci andiamo pesanti.

 

Quali sono state le maggiori sfide che avete incontrato come artisti emergenti e come le avete affrontate?

Domanda azzeccata, anche perché è un argomento di cui si parla poco.
Siamo in un periodo storico in cui farsi notare e concepire idee innovative è veramente difficile, soprattutto per artisti emergenti che magari non hanno sbocchi o contatti per far emergere la propria musica.
Nello specifico per quanto riguarda il nostro EP la difficoltà non è stata nell’ideare le tracce ma portarle a termine, rispettando i diversi tempi di attesa di tutte le persone coinvolte all’interno del progetto (che non sono poche), c’è stato da attendere in particolare per mix, master, ideazione dell’immagine e così via. Tutto questo non faceva bene alla nostra ansia perché eravamo veramente in hype e con una voglia assurda di far uscire il progetto, bisogna però dire che tutte le persone coinvolte hanno svolto un ottimo lavoro, andando ben oltre le aspettative.

Articolo di Carlotta Moretti