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Circuitare o non circuitare?

That is the question!

Dal 23 al 25 maggio Siena è stata la culla del teatro emergente nazionale, ospitando l’ultima edizione di In-Box dal Vivo.  Definendosi la “rete di sostegno del teatro emergente italiano”, In-Box, progetto a cura di Straligut Teatro, dal 2009 costruisce una rete in costante espansione, composta da operatori del settore, con l’obiettivo di garantire la vera Eldorado per un artista indipendente: circuitazione a condizioni economiche ragionevoli.

Le compagnie “emergenti” caricano i materiali necessari su una piattaforma. Le numerose richieste (quest’anno ben 400!) vengono smistate dagli operatori partner, che visionano i materiali e selezionano gli spettacoli che desiderano vedere “dal vivo” prima di assegnare loro le repliche in palio (ben 91!). I teatri senesi ospitano dunque solo la fase finale del processo di selezione, tre giorni in cui si respira davvero aria di “Rete”. 

Quest’anno ho vissuto l’esperienza insieme agli artisti. Superata l’adrenalina della competizione, serpeggiava sul loro volto un’ombra di dubbio. La quantità delle candidature giunte è una prova della funzionalità del progetto, ma forse anche dell’ingloriosa necessità di circuitazione per artisti non giovani, non amatoriali, non indipendenti, ma semplicemente vittime di un sistema cui le norme attuali non sembrano trovare rimedio. Per In-Box “emergente” è l’artista che immeritatamente non ha la possibilità di circuitare, ma fuori dalle antiche mura senesi, la nobiltà di questo proposito resiste ai pregiudizi? 

 

Ascolta l’intervista a Francesco Perrone, responsabile comunicazione di In-Box qui: https://www.youtube.com/live/RJXBiNcaUhc

 

Articolo a cura di Serena Spanò.

 


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