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GIULIO CANTORE. È FUORI IL NUOVO ALBUM DEL FABBRICANTE DI NOTE

(Photo credits: Valentina Aulizio)


È uscito il 25 febbraio il terzo lavoro di uno dei più bravi cantautori contemporanei, Giulio Cantore.

Il nuovo album “Di casa e altre avventure” (prodotto da Bajun records e distribuito da Believe)

nasce durante il lockdown e è registrato in un posto speciale: la casa in campagna dell’autore, immersa nel verde, tra le colline meldolesi.

La casa del cuculo è una “open house” a tutti gli effetti, dove all’interno abitano due famiglie, con i propri bambini, e nello stesso tempo e spazio, in continua evoluzione, sostano per brevi periodi altre persone di passaggio. Una ricchezza culturale per chi la frequenta e per chi ci vive.

È qui che Cantore ha anche il suo laboratorio di liuteria; è  qui che ha piantato il seme per far crescere le sue radici familiari non tradendo mai il suo spirito nomade, che si riflette sempre nei suoi brani. Se il suo lavoro ha raggiunto una così maturata raffinatezza e eleganza è dovuto anche al fatto di aver viaggiato tantissimo per il mondo. Tutti gli input, arrivati da ogni cosa nuova conosciuta, li ha metabolizzati, rielaborati e poi incanalati nel lavoro più difficile che esista: quello della semplificazione.

Con leggerezza calviniana, con l’arguta ironia che caratterizza l’autore, e con un intrinseco sapore folk, le 8 tracce raccontano la quotidianità.

Nella ballata “Frigo”, sostenuta dal suono della fisarmonica e del pianoforte e colorata dagli arpeggi di chitarra e dal mandolino, partendo dall’anta dove ci sono magneti con bollette e mutuo da pagare, si sorride e nello stesso tempo si riflette sul passaggio da una vita più spensierata a una vita in cui ci sono più responsabilità, uno spartiacque tra l’adolescenza e l’età adulta.

“La mia via”, su suolo andaluso, sottolinea bene l’importanza che l’autore da alle parole.
Questo brano è riproposto due volte. La prima per un ascolto musicale, dove, attraverso ritmi giamaicani, il racconto si rafforza con il contributo di un formidabile cantautore come Giacomo Toni; la seconda per un ascolto emozionale: a cantare con l’autore i suoi bambini e i figli della famiglia che condivide il cammino di vita con loro all’interno della casa del cuculo, lontano dal caos cittadino.

Nel brano “Pane” Cantore ci ricorda che: “Di pane e di musica l’uomo avrà sempre bisogno”, sarà sufficiente aver cura di rinfrescare gli ingredienti, come si fa con il lievito madre. Bellissimo il videoclip dai toni vintage che lo accompagna, è particolarissimo anche perché c’è il contributo di mastri fornai provenienti da tutto il mondo.

“6:55” è un brano strumentale. È l’ora in cui la casa e i suoi abitanti si risvegliano. Chitarre classiche, fisarmonica e mandolino, in sonorità proprie del Fado portoghese, generano una melodia che ci racconta il momento.

“Nevicare” (che per inciso è il brano preferito di chi sta scrivendo l’articolo) è il pezzo più antemico, impegnato e più contemporaneo dell’album. Qui si percepisce una forte ricerca del particolare. È sorretto da un ritmo cadenzato e da virate elettroniche che sottolineano come sia importante la costanza nel costruire il futuro, i rapporti sociali e familiari, liberandosi, nel farlo, da tutti gli stereotipi.

“ E metti caso” è il brano che lo avvicina, in alcune soluzioni stilistiche, a cantautori come Samuele Bersani, pur restando nel suo. Lo vedrei benissimo come pezzo per la colonna sonora di un film.

“Grondaie” chiude il disco e è anch’esso strumentale. È il brano in cui le doti e il talento musicale di Giulio Cantore escono chiare alla luce del sole.

“Di casa e altre avventure” è un album che arriva piacevolmente all’ascoltatore sin dalle prime note ma che dal secondo ascolto in poi resta sottopelle, nutrendola senza appesantirla.

A impreziosire il progetto:

Marcello di Camillo che ha prodotto i disegni di copertina dell’ album e dei singoli estratti; Alessandro Fabbri che ha suonato la fisarmonica e scattato le foto a corredo del progetto; Giacomo Toni (voce in “La mia via”) Carl Cappelle (mandolino), Silvia Valtieri (piano e fisarmonica), Pietro Agosti (contrabbasso), Fabio Mina (flauto e sax); e per ultimi ma non per ultimi, i bambini e gli adulti della casa sul cuculo!

 

di Stella Valzecchi